Nel festival, 1992, dedicato a "Rembrandt e Beethoven",
Richter ha eseguito il trio Arciduca di Beethoven assieme agli amici del
Quartetto Borodin, il primo violino Michail Kopelman e il violoncellista
Valentin Berlinskij, e il quintetto Op. 16 con i fiati in collaborazione
con un gruppo giovanile francese, che il Maestro ricorda con molto piacere
ed entusiasmo. Poco dopo lo abbiamo ascoltato a Roma l'otto gennaio '93 a
S.Cecilia, nel seguente programma: Beethoven - Sonata Op. 31 n. 3, Chopin
- Polonaise-Fantaisie Op. 61, Skrjabin - Seconda Sonata, due Mazurke Op.
40, Notturno Op. 61, concludendo con il grande slancio di "Vers la
flamme" Op.72.
Nei giorni successivi si è saputo del desiderio del
Maestro di offrire gratuitamente un concerto in un Conservatorio che si
trovasse lungo il suo percorso verso il Sud. La sorte è toccata a
Benevento, dove insegna il nostro amico Paolo Ponziano Ciardi, che si è
immediatamente mosso per organizzare lo storico evento in collaborazione
con la nostra Associazione. L'11 gennaio, sotto l'egida del Comune di
Benevento, dell'Istituzione Sinfonica di Benevento e del Sannio e del
Conservatorio Statale di Musica di Benevento, Richter ha suonato al Teatro
De Simone per un pubblico di studenti e di tutto il corpo accademico. La
Yamaha provvedeva a portare il pianoforte a Benevento, con la solita
immancabile assistenza. Il programma di sala pubblicava come autografo il
programma del concerto scritto dal Maestro di suo pugno, oltre al suo
curriculum e due interventi ormai consueti: "Perché non suono senza
spartito?", e "Perché suono con pochissima luce?". Ecco il
programma: Bach, sonata in re minore BWV 964; Beethoven sonata in Fa
maggiore op. 54. Dopo l'intervallo: Chopin, Polonaise in re minore opera
postuma e tre studi opera postuma; Scriabin, sonata-fantasie N.2 in sol
diesis minore op. 19 e, per concludere, Debussy, l'Isle joyeuse. Del
curriculum, dettato personalmente dal Maestro, citiamo qui: "Nel 1937
si trasferisce a Mosca e si iscrive al Conservatorio nella classe del
celebre pianista Heinrich Neuhaus, di cui dice 'fu il mio secondo padre
musicale'".
Alle 16:30 Sviatoslav Richter (qui sopra assieme a Valerij
Voskobojnikov a Siena, nel 1992) giungeva a teatro. Il pubblico, composto
da molti giovanissimi studenti, che veniva pregato di non disturbare
l'interprete scattando fotografie durante l'esecuzione e di non
registrare, all'inizio forse un po' intimorito, si scaldava poi fino
all'entusiasmo per il bis Bruyères di Debussy.
Il Maestro ci ha confidato che il programma era nato in
modo abbastanza casuale, ma noi, conoscendolo, possiamo permetterci di non
essere d'accordo. Si trattava in realtà di una raccolta di opere di
Grandi troppo spesso trascurate nei programmi dei Conservatori italiani,
istintivamente pensata per un pubblico di giovani studenti. Al termine del
concerto, come concordato con l'organizzazione, il Maestro firmava in
camerino con il suo autografo una discreta quantità di programmi per i
giovani ascoltatori. Visi felici, increduli, per una occasione
indimenticabile per la cittadina campana. Dopo il concerto Paolo Ciardi ed
io siamo stati ricevuti dal Maestro, che era in compagnia della sua agente
signora Milena Borromeo, nella sua stanza d'albergo. Ci siamo trattenuti
in una piacevolissima conversazione che ha avuto inizio con i nostri
ringraziamenti e le nostre scuse per le inevitabili scomodità, che
peraltro il Maestro ha affrontato con grande serenità e generosità. Il
Maestro ha chiesto notizie della nostra attività, approvandone l'atto
stesso della creazione in memoria del nostro grande insegnante, e ci ha
rilasciato la amichevole e spiritosa dichiarazione qui riprodotta,
ricordando sempre con grande affetto il genio e il fascino di H. Neuhaus.
La foto mostra Valerij Voskobojnikov e
Sviatoslav Richter, il 10 gennaio 1991, a Siena, dopo il concerto in
memoria di Oleg Kogan