Heinrich Neuhaus Web Site

SVIATOSLAV RICHTER:
INCONTRO CON IL MAESTRO

di Valerij Voskobojnikov


visitatori dal 16 Ottobre 2000

 

Siamo alla fine del 1992. Sviatoslav Richter è arrivato a Roma subito dopo Capodanno, proveniente da Mosca dove si è appena concluso il Festival "Le serate di dicembre", da lui fondato nel 1981 insieme alla direttrice del prestigioso Museo Puskin, Irina Antonova. I concerti del festival si svolgono nelle sale del Museo, in mezzo ad una selezione di quadri e disegni scelti secondo un "tema" musicale e pittorico. Il fortunato pubblico moscovita degli anni passati ha potuto così  apprezzare Richter nei generi più svariati: come solista, nei gruppi da camera, accompagnatore di cantanti, e persino regista.

richtervosko2.jpg (9652 bytes)

Nel festival, 1992, dedicato a "Rembrandt e Beethoven", Richter ha eseguito il trio Arciduca di Beethoven assieme agli amici del Quartetto Borodin, il primo violino Michail Kopelman e il violoncellista Valentin Berlinskij, e il quintetto Op. 16 con i fiati in collaborazione con un gruppo giovanile francese, che il Maestro ricorda con molto piacere ed entusiasmo. Poco dopo lo abbiamo ascoltato a Roma l'otto gennaio '93 a S.Cecilia, nel seguente programma: Beethoven - Sonata Op. 31 n. 3, Chopin - Polonaise-Fantaisie Op. 61, Skrjabin - Seconda Sonata, due Mazurke Op. 40, Notturno Op. 61, concludendo con il grande slancio di "Vers la flamme" Op.72.

Nei giorni successivi si è saputo del desiderio del Maestro di offrire gratuitamente un concerto in un Conservatorio che si trovasse lungo il suo percorso verso il Sud. La sorte è toccata a Benevento, dove insegna il nostro amico Paolo Ponziano Ciardi, che si è immediatamente mosso per organizzare lo storico evento in collaborazione con la nostra Associazione. L'11 gennaio, sotto l'egida del Comune di Benevento, dell'Istituzione Sinfonica di Benevento e del Sannio e del Conservatorio Statale di Musica di Benevento, Richter ha suonato al Teatro De Simone per un pubblico di studenti e di tutto il corpo accademico. La Yamaha provvedeva a portare il pianoforte a Benevento, con la solita immancabile assistenza. Il programma di sala pubblicava come autografo il programma del concerto scritto dal Maestro di suo pugno, oltre al suo curriculum e due interventi ormai consueti: "Perché non suono senza spartito?", e "Perché suono con pochissima luce?". Ecco il programma: Bach, sonata in re minore BWV 964; Beethoven sonata in Fa maggiore op. 54. Dopo l'intervallo: Chopin, Polonaise in re minore opera postuma e tre studi opera postuma; Scriabin, sonata-fantasie N.2 in sol diesis minore op. 19 e, per concludere, Debussy, l'Isle joyeuse. Del curriculum, dettato personalmente dal Maestro, citiamo qui: "Nel 1937 si trasferisce a Mosca e si iscrive al Conservatorio nella classe del celebre pianista Heinrich Neuhaus, di cui dice 'fu il mio secondo padre musicale'".richtervosko.jpg (7831 bytes)

Alle 16:30 Sviatoslav Richter (qui sopra assieme a Valerij Voskobojnikov a Siena, nel 1992) giungeva a teatro. Il pubblico, composto da molti giovanissimi studenti, che veniva pregato di non disturbare l'interprete scattando fotografie durante l'esecuzione e di non registrare, all'inizio forse un po' intimorito, si scaldava poi fino all'entusiasmo per il bis Bruyères di Debussy.

Il Maestro ci ha confidato che il programma era nato in modo abbastanza casuale, ma noi, conoscendolo, possiamo permetterci di non essere d'accordo. Si trattava in realtà di una raccolta di opere di Grandi troppo spesso trascurate nei programmi dei Conservatori italiani, istintivamente pensata per un pubblico di giovani studenti. Al termine del concerto, come concordato con l'organizzazione, il Maestro firmava in camerino con il suo autografo una discreta quantità di programmi per i giovani ascoltatori. Visi felici, increduli, per una occasione indimenticabile per la cittadina campana. Dopo il concerto Paolo Ciardi ed io siamo stati ricevuti dal Maestro, che era in compagnia della sua agente signora Milena Borromeo, nella sua stanza d'albergo. Ci siamo trattenuti in una piacevolissima conversazione che ha avuto inizio con i nostri ringraziamenti e le nostre scuse per le inevitabili scomodità, che peraltro il Maestro ha affrontato con grande serenità e generosità. Il Maestro ha chiesto notizie della nostra attività, approvandone l'atto stesso della creazione in memoria del nostro grande insegnante, e ci ha rilasciato la amichevole e spiritosa dichiarazione qui riprodotta, ricordando sempre con grande affetto il genio e il fascino di H. Neuhaus.

 

La foto mostra Valerij Voskobojnikov e Sviatoslav Richter, il 10 gennaio 1991, a Siena, dopo il concerto in memoria di Oleg Kogan

succ.>>